lunedì 17 gennaio 2011

La realtà non è divertente,

Probabilmente questo post attirerà le ire dei piccoli giappominkia fanatici di ogni cazzicolo proveniente dal Giappone { sempre che ce ne siano che leggono questo insulso blog }, ma tant'è.
Ebbene, questo video è il soggetto di oggi:




Per capire chi è questa dolce ragazzina dai naturalissimi capelli color verde acqua bisogna fare un salto indietro nel lontano 2003, anno in cui la Yamaha creò il VOCALOID; innovativo software per sintetizzare la voce semplicemente inserendo la melodia e le parole. Nel 2007 uscì una versione aggiornata, e quei geniacci della Crypton pensarono di produrre dei pacchetti applicativi caratterizzati da personaggi moooolto kawaii e dalla voce estremamente carinosa. Ecco che allora entra in gioco lei, la Hatsune Miku { video sopra, oppure click }: le vendite furono così alte ed ebbe così successo che furono creati altri due VOCALOID, per la precisione i biondissimi e bambinosi gemelli Kagamine Len e Rin { click }. Nel 2009 è la volta della dolce e zuccherosa Megurine Luka { click }, coi suoi lunghissimi capelli rosa, capace di cantare addirittura in inglese. Rimane pur sempre un'allucinante accento giapponese, ma non si può mica voler tutto dalla vita! Insomma, questi personaggini hanno un successo folle: sono loro dedicati un anime e un manga, i fan creano le loro canzoni, inventano i propri VOCALOID { i più famosi sono Kaito e Meiko }, e nascono addirittura gli UTAU, serie scaricabile gratuitamente rivale ai VOCALOID capeggiata da Kasane Teto { click }. Praticamente un fenomeno incredibile, che conosco da parecchio tempo quando qui in Italia non erano ancora conosciuti fra i giappominkia, e non nascondo che mi sarebbe piaciuto poter provare il software e sfruttare tutte quelle belle vocine. Fin qui nulla di male no?

Ho scoperto poi grazie al video sopra che il successo è tale da aver loro dedicato un concerto con tanto di live band. Per carità, piuttosto che quello sciempio di Lady Gaga preferisco in ogni caso i tenerissimi VOCALOID, ma sinceramente la cosa mi ha un po' stranita. D'accordo, anche i Gorillaz sono una band virtuale; ma dietro questo progetto ci sono persone reali che producono musica e prestano loro la voce. Invece dietro ai VOCALOID c'è semplicemente un software per pc; per cui l'unico sforzo fatto è quello di trovare una base accattivante, un testo orecchiabile e inserirlo nel programma. 
E invece il teatro è pieno zeppo, ogni persona è lì con tanto di starlight a forma di porro { la verdura che caratterizza Miku, click } ed acclama e canta a memoria le canzoni assieme all'ologramma come se fosse reale... in realtà sta acclamando il nulla più totale. Io sinceramente mi sentirei scema, mi sembrerebbe di parlare da sola e, detta come va detta, non penso proprio che questo sia quel che si intende esattamente quando si pensa a un "concerto live". Che emozione si può provare ad ascoltare una base registrara uguale identica a come la si potrebbe sentire su un computer? Perchè diverte di più vedere un ologramma di un personaggio inventato anzichè una persona reale? Perchè il successo deve sempre strafare? Sarò antiquata io, ma ormai penso che si stia cominciando a confondere il virtuale con il reale. E non è la prima volta che succede: anche qui in Italia abbiamo le cosiddette "web celebrity", povere menomate che considerano internet la loro vita ad un tale livello che, se potessero, smetterebbero anche di respirare pur di somigliare a un pc. 


A questo punto, come con le donne, chi ci capisce è bravo.

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